Legambiente e Wwf hanno ritenuto doveroso esprimere le osservazioni sul nuovo progetto di estrazione di gas a Bomba al fine di impedire la realizzazione di un'opera di coltivazione di idrocarburi ed evitare danni catastrofici ed incalcolabili, agevolmente immaginabili, alla popolazione residente oltreché ad un patrimonio dell'umanità , costituito da flora, fauna ed habitat unici, riconosciuto a livello comunitario.
Si tratta di un progetto analogo ad altri che sono stati già perentoriamente respinti sia dal Comitato VIA della Regione Abruzzo sia dal Ministero dell'Ambiente e che, in particolare, hanno subito un pesantissimo arresto anche dal Consiglio di Stato.
Tra le criticità non superate vi è la necessità di espletare un'attività sul campo che generi nuovi e aggiornati dati sperimentali, condizione ritenuta indispensabile per esaminare un'ulteriore nuova istanza relativa alla coltivazione del giacimento in questione. Nonostante ciò, ad oggi nulla esiste sugli approfondimenti e sulle valutazioni richieste, essendosi l'azienda proponente limitata a sostenere di aver commissionato uno studio all'Università degli Studi G. d'Annunzio Chieti-Pescara, in collaborazione con la Italfluid Cosmep Srl.
"Gli esiti di questo studio non sono presenti agli atti del procedimento e non si è a conoscenza di quando lo saranno - dichiarano congiuntamente Legambiente e Wwf, nelle figure di Silvia Tauro pres. Legambiente Abruzzo e Filomena Ricci del. Wwf Abruzzo - quindi la documentazione del progetto si presenta del tutto incompleta. Alla luce di tanto e della permanente incompatibilità del progetto con il rispetto del principio di precauzione già ribadito nella sentenza del Consiglio di Stato, l'istanza va archiviata."
Ufficio stampa
Legambiente Abruzzo APS