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Settimana corta, la HP Extrusion avvia la sperimentazione in Val di Sangro

Dal primo maggio la novità

redazione
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Sbarca anche in Abruzzo la settimana corta lavorativa, e lo fa con la HP Extrusion di Atessa, azienda ad elevato tasso tecnologico e tra i leader mondiali nella progettazione e produzione di teste di estrusione, estrusori e relative attrezzature per la produzione di fili e cavi elettrici.

A partire dal primo maggio prossimo, infatti, il quartier generale HP nel distretto industriale della Val di Sangro sarà operativo per 36 ore settimanali inizialmente divisi su 2 turni: un turno di 8 ore giornaliere fino al giovedì e venerdì fino alle ore 12, un turno di 9 ore al giorno per quattro giorni a settimana: il venerdì tutti a casa, per dedicare tempo a se stessi ma soprattutto alle proprie famiglie. 

La possibilità di usufruire di un giorno settimanale di piena libertà è stata pensata per permettere ai lavoratori di svolgere compiti di routine familiare, a volte non sono facili da espletare lavorando dal lunedì al venerdì. 

La proposta, avanzata dal CEO, Antonio Gumina - si legge in una nota diramata dall'azienda -, è stata accolta entusiasticamente dal team aziendale, composto da ingegneri, tecnici altamente specializzati e sales manager, per un totale di circa dieci unità ed in continua crescita: «Pensiamo a quante persone in famiglia non sono automunite e quante – sostiene Gumina – senza la disponibilità del coniuge o dell’amico, non possono ad esempio portare i figli a scuola, andare ai colloqui, o quanti per mancanza di ferie o permessi non possono badare ai propri cari;ancora, a quanti hanno necessità di fare visite mediche, di stare a casa per accudire i propri figli, o a chi non riesce a recarsi agli uffici pubblici, in posta o in banca: sono convinto che la maggiore tranquillità mentale dei lavoratori possa migliorare il loro stile e qualità di vita, anche a beneficio della performance lavorativa».

La collocazione nel mercato internazionale e il continuo e quotidiano confronto con realtà mondiali hanno stimolato Gumina a proporre l’idea, «consapevole che c’è un legame a doppio filo tra la qualità della vita a lavoro e il benessere personale e familiare. Lavoriamo con aziende che hanno già fatto questa scelta di mettere al centro la persona: io credo fermamente in questo percorso, al nord Italia e in altre parti d’Europa la sperimentazione ha dato i suoi frutti e la quasi totalità delle aziende coinvolte ha deciso di confermare i quattro giorni lavorativi». 

HP Extrusion, nata nel 2019 e già all’avanguardia nell’adozione di politiche innovative di welfare aziendale. La settimana corta non è infatti l’unica azione: «Il venerdì, in accordo con le esigenze produttive, si mangia tutti insieme – prosegue l’imprenditore-ingegnere – nei ristoranti della zona: paga l’azienda. Diamo seguito a tutte le disposizioni del CCNL in tema di welfare aziendale, anzi le rafforziamo, come la maggiorazione dei buoni carburante, e la propensione generale è creare un clima in azienda che sia sereno, a beneficio sia della persona che della perfomance». 

Tutto ciò non può che giovare anche all’azienda e alla sua produttività: «Abbiamo un fatturato in costante crescita, vendiamo la nostra qualità e tecnologia in più di 30 Paesi nel mondo, abbiamo aumentato il nostro catalogo prodotti con le linee di estrusione complete per la lavorazione del cavo elettrico, unica azienda abruzzese a progettarle e produrle, e talvolta a causa dell’elevata richiesta e mole di lavoro siamo costretti a rinunciare a richieste che provengono dai nostri clienti».

Gumina si aspetta risultati positivi da questa sperimentazione: «Lo staff è entusiasta e da parte loro c’è sempre stato un grande attaccamento all’azienda, per cui non posso che immaginare di rendere permanente questo metodo, che per il momento è in una fase sperimentale fino al prossimo mese di ottobre. Oltre a ciò, mi auguro davvero di dare un’idea e il coraggio ad altri imprenditori illuminati di questo territorio: un ambiente di lavoro stimolante è anche attrattore di talenti, ed è quello che in questo momento storico è importante per i distretti industriali, nel pieno di un periodo di transizione integrata: sociale, economico, digitale, ma soprattutto culturale».

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