Il progetto presentato a Chieti da Confartigianato e finanziato dal Fondo sociale europeo e dal Fondo politiche giovanile, dà la possibilità a dieci giovani, tra i 18 ed i 35 anni, di imparare un mestiere e sperimentarlo in azienda con stage retribuiti, e poi mettersi in proprio. Alle 50 ore di corsi, teorici e pratici in Confartigianato, seguono gli stage in aziende specializzate nei settori della ceramica, del legno e dell’oreficeria. Al termine dell’esperienza i giovani, che vorranno crearsi un futuro, potranno contare anche sull’assistenza nella fase di start up.
Un progetto encomiabile, frutto di una riflessione sul futuro, dove la riscoperta di antichi mestieri fà da apripista a quei lavori oramai dimenticati ma non per questo improponibili. E ciò dovrebbe abbracciare più settori. L’Abruzzo ed il Molise sono due regioni dedite all’agricoltura ed al turismo. Un binomio perfetto per una rosea prospettiva futura. Occorre quindi che i Comuni, le Provincie, le Regioni guardino con occhio contadino ed interesse da turista a quelle che possono essere le possibilità di creare lavoro. Organizzando, ad esempio, corsi gratuiti e retribuiti, che vanno dalla potatura degli ulivi alla lavorazione del latte, dall’imparare una lingua straniera alla conoscenza di una fetta del territorio (tradizioni, cucina). E ancora corsi che diano la possibilità di aprire agenzie di viaggio specializzate nel turismo montano. Una noce nel sacco non fa rumore! L’iniziativa di Chieti non deve restare un episodio isolato.