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Sevel. Ancora uno stop alla produzione

La mancanza di componenti per le lavorazioni la causa

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Ancora uno stop nello stabilimento produttivo della Sevel, dove si continuano a riscontrare problemi di approvvigionamento dei componenti per la fabbricazione dei furgoni.

La direzione aziendale ha comunicato il fermo alla produzione nei tre turni lavorativi di lunedì 10 ottobre, per poi riprendere regolarmente il lavoro nella giornata seguente. A lavorare, come al solito, sarà il reparto della Ckd della lastratura.

Nonostante negli ultimi giorni ci siano stati due turni di straordinari, i primi da oltre anni, si tratta della quarta volta dal rientro dalle ferie che lo stabilimento, di proprietà del gruppo Stellantis, si ferma per la mancanza di semi lavoratori.

Come detto più volte, ad incidere pesantemente sul ritmo della produzione nella fabbrica sangrina è la situazione geopolitica mondiale. 

Le sanzioni, che stanno colpendo pesantemente le esportazioni e le importazioni russe, hanno riflessi anche sul mercato dei metalli rari, prodotti per l’appunto in Russia; così come la crisi tra Cina e Taiwan sta mettendo in enorme difficoltà il mercato dei microchip poiché proprio nello stato insulare si trova l’azienda “Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc).”

Questa azienda rappresenta un colosso mondiale nel mercato fondiario globale dei semiconduttori che compongono i microchip. All’interno di questo settore l’impresa, con base a Hsinchu, copre il 54% dell’intero mercato.

Senza dimenticare il subbuglio, creato dagli speculatori alla borsa di Amsterdam, nel mercato dell’energia con i costi di quest’ultima arrivati a prezzi stellari

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