San Vito Chietino - Con una lettera inviata al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, sollecita un immediato e concreto intervento delle massime istituzioni regionali per evitare la chiusura dell’Ufficio Postale della popolosa frazione della Marina di San Vito.
“Il Piano di riorganizzazione dei servizi preparato e reso pubblico da Poste Italiane, inviato all’AgCom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, - sottolinea Catenaro - prevede la chiusura in Abruzzo di 71 uffici giudicati "anti-economici “, tra questi anche quello di Marina di San Vito Chietino, che invece riteniamo abbia tutti i requisiti per rimanere aperto, al servizio di una comunità in costante crescita.
E' noto a tutti che l'ufficio postale della Marina di San Vito garantisce il servizio a oltre 2 mila persone, ovvero a 1200 nuclei familiari che risiedono in contrade anche di altri comuni, sulla costa, come ad esempio contrada Ripari Bardella di Ortona o Vallevò, di Rocca San Giovanni. Questi uffici svolgono una funzione sociale difficile da sostituire.
E' un aspetto che non possiamo derogare alle mere valutazioni economiche e produttive, altrimenti verrebbe meno il ruolo della politica. In certi casi, alcune scelte non possono essere fatte in ragione di un tecnicismo esasperato, bisogna tenere conto della funzione sociale di alcuni servizi e fare in modo che a pagarne le spese non siano sempre e solo i cittadini.
L'eventuale chiusura dell'ufficio postale della Marina di San Vito creerebbe disagi notevoli ai residenti, soprattutto per gli anziani ed a quanti, in estate, usufruiscono dei servizi di questo presidio.
Da parte mia, come primo cittadino di San Vito, mi renda fin da ora disponibile ad un eventuale incontro con la dirigenza provinciale di Poste Italiane per dare una soluzione al problema, ma al tempo stesso, mi aspetto che le massime autorità politiche ed amministrative della nostra Regione e della nostra Provincia facciano i loro passi per evitare i cosiddetti "tagli indiscriminati" in danno di quelle realtà che, invece, meriterebbero ben altra attenzione".