Si è tenuta ieri a Lanciano, nel "Giorno del Ricordo", la cerimonia di commemorazione delle vittime delle Foibe.
Erano presenti il Sindaco Mario Pupillo, componenti del Consiglio comunale, le forze dell'Ordine, le associazioni dei combattenti e l'esule lancianese Carlo Alberto Agostinis, che ha dato la sua testimonianza.
Aveva tre anni, ai tempi dell'esodo ma ricorda perfettamente i centri di raccolta dove erano costretti a vivere, dove creavano con le coperte, pareti divisorie per ottenere un po' di privacy.
Una situazione difficile, dove si sperava di tornare ad una vita normale, cosi ha raccontato... Agostinis è anche immortalato nella nota fotografia che rappresenta l'esodo subito dalla popolazione italiana nel 1947. La cerimonia ha avuto una partecipazione della cittadinanza, contenuta seguendo le norme anti-Covid, ma è stata toccante e commovente.
È stata deposta la consueta corona di alloro al monumento ai "Martiri delle Foibe".
il Sindaco Mario Pupillo ha affermato come sia importante conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e l'esodo dalmata-giuliano, una pagina di storia drammatica per tutto il paese.
Ventimila nostri fratelli torturati assassinati e gettati nelle foibe delle milizie della Jugoslavia e sottratti alle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nel dopoguerra (1943-1945), per la sola colpa di essere italiani.
Ha continuato ricordando che la Cerimonia del Ricordo si tiene dal 2005 in Italia e deve essere il simbolo del No alla violenza, alla persecuzione da qualsiasi parte, essa arrivi e di come sia importante costruire ponti e non muri, perché nessun bambino o essere vivente, sia mai più strappato alla propria terra.