Il 31 marzo, secondo la legge 81/14, sono stati chiusi gli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) per essere sostituiti dalle residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (REMS).
In Abruzzo era stato individuato il plesso ospedaliero di Guardiagrele, sito poi messo da parte perché l'amministrazione guardiese ha ricorso al Tar che ancora non si pronuncia in merito, come struttura provvisoria.
Nessuna proroga si è detto, ma si è lasciato spazio alle regioni per attrezzarsi anche con situazioni provvisorie entro il 30 giugno 2015, data in cui gli Opg chiuderanno i portoni definitivamente per non aprirli mai più.
Tra Abruzzo e Molise erano 20 gli internati interessati alla questione che venivano quindi trasferiti dalle loro attuali residenze giudiziare (Aversa e Castiglione delle Stiviere) alla Rems che in via provvisoria doveva essere ubicata, appunto, a Guardiagrele aspettando la definitiva di Ripa Teatina.
A parte le critiche e la disinformazione dilagata in questi mesi sulla natura stessa degli internati, resta da capire ad oggi dove poter sistemare queste persone.
Dal governo centrale sono arrivati o arriveranno 4,8 mln di euro per la costruzione della nuova Rems, mentre altri soldi erano stati stanziati per quella provvisoria.
Cosa è accaduto però fino ad oggi?
Assolutamente nulla.
A 25 giorni dal termine ultimo per sistemare la situazione spiacevole che si è venuta a creare all'interno della nostra regione, non una parola è stata ancora espressa dall'assessore alla Sanità Paolucci né tantomeno dal presidente Luciano D'Alfonso.
Voci di corridoio parlano di un possibile privato che entrerebbe nell'affare con un esborso economico, da parte della regione, di gran lunga maggiore rispetto a quella prevista gia in bilancio.
Sarebbe unerrore imperdonabile usufruire di strutture private quando la stessa regione Abruzzo ha chiuso e ridimensionato plessi ospedalieri importanti e il fatto di non poter utilizzare questi edifici, per una mera e inopportuna speculazione politica ed economica, e non per una questione tecnica come loro stessi continuano a ripetere.
Chiediamo con urgenza di sapere come e dove verranno sistemate le persone attualmente internate alle quali, seguendo la legge inizialmente citata, devono essere fornite cure ospedaliere e non più un regime di reclusione punitiva.
Inoltre ci auspichiamo che la trattativa con il privato per la sistemazione provvisoria sia interrotta dato che sempre seguendo la legge, le Rems devono essere strutture ospedaliere pubbliche inserite in un contesto molto diverso dalla struttura privata di cui si vocifera la trattativa, essendo quest'ultima in un luogo isolato.
Capiamo che non si sta parlando di expo o di commercio, ma parliamo di esseri umani a cui spetta il diritto alla cura come sancito dalla Costituzione Stessa.