LANCIANO - Il presepe è la rappresentazione scenografica che l’uomo fa del mistero dell’incarnazione di Dio. E questa rappresentazione diventa arte e cultura quando si padroneggiano le più moderne tecniche realizzative e si evidenziano l’estro e l’originalità dell’autore. Di questo e molto altro si è parlato nel convegno organizzato dalla sede di Lanciano dell’associazione italiana Amici del Presepio (AIAP) su “Il presepe frentano, passato presente e futuro”.
Un incontro per parlare dell’importanza del presepio nel periodo natalizio, di ciò che rappresenta e di come portare nel futuro questa grande tradizione, senza dimenticare ciò che è stata in passato. E a discuterne, lo storico Giacomo De Crecchio, il consigliere nazionale e presidente sede dell’associazione amici del presepio di Lanciano Giovanni Roselli e padre Giuseppe Cellucci, missionaro e coordinatore assistenti ecclesiastici AIAP.
E proprio padre Bellucci ha voluto ricordare l’importanza dell’associazione a livello nazionale e di come, attraverso corsi, convegni e concorsi si proponga la diffusione di quest'arte alle giovani generazioni instaurando, nel contempo, vincoli di amicizia e fratellanza. Perché, come ha sottolineato Roselli, il presepe è un incontro tra arte, fede e storia a cui è giusto avvicinarsi prendendolo per ciò che è: cultura a 360 gradi.
Giacomo De Crecchio ha illustrato la bellezza, la rilevanza ed il valore di ciò che, anni fa, è stato riportato alla luce dopo anni di incuria e parliamo dei pastori Antinori. Pastori risalenti al 1600 di proprietà della famiglia di Anton Ludovico Antinori, epigrafista ed arcivescovo dell’Aquila. Pastori che hanno sfidato il tempo e che testimoniano i cambiamenti ed i vari passaggi che hanno reso il presepe odierno un misto di tradizione ed innovazione.