LANCIANO - Da oggi, ufficialmente, anche Lanciano e la provincia di Chieti hanno una rappresentanza del movimento Agende Rosse. Il movimento è costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio a Palermo nella quale rimasero uccisi il magistrato Paolo Borsellino e la sua scorta nel 1992. Il movimento nacque nel 2007, da uno spunto di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che afferma che la morte del magistrato sia da ricercare da “un accordi di non belligeranza tra alcune parti dello Stato e la mafia”.
E l’agenda rossa su cui Paolo Borsellino annotava i contenuti dei suoi colloqui investigativi, scomparsa dal giorno dell’attentato, è diventata simbolo di questo movimento che, oggi, porta avanti una richiesta di giustizia in modo più ampio e su più livelli della società.
A presentare il movimento, questa mattina, a Lanciano, è stato Massimiliano Travaglini.
“Quello che faremo - ha affermato lo stesso Travaglini - è diffondere la cultura della legalità, della moralità, attraverso l’esempio di sani comportamenti, e lo faremo soprattutto tra i giovani”.
A questo proposito, la partecipazione del dirigente scolastico dell’istituto De Titta, Alessandro Mariotti. “Vogliamo coinvolgere i ragazzi - ha sottolineato il dirigente scolastico - attraverso esempi pratici, senza soffermarci solo sulla teoria”. E per questo, dibattiti ed incontri ci saranno anche nella parrocchia di Santo Spirito, nel quartiere Santa Rita, grazie all’interessamento di don Massimo Storelli che, condividendo gli obiettivi del movimento Agende Rosse, ha deciso di unire “la morale del buon cristiano alla ricerca della giustizia, perché vanno di pari passo”.
Appoggio anche dall’assessore alla pubblica istruzione Marcello D’Ovidio, associato al movimento, che assicura la massima disponibilità per l’organizzazione di incontri, soprattuto nelle scuole, che favoriscano la diffusione e la difesa di determinati valori, della legalità e del vivere civile.