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Il Sant’Antonio dell’Associazione Dalila

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Domenica 19 gennaio a Torre Sansone torna per il sedicesimo anno di fila, lu  Sand Andun dell’Associazione Culturale “Dalila”: anche quest’anno il sodalizio del presidente Alessandro Cerrone metterà in atto presso l’area di Borgo Serroni la rappresentazione scenica e folkloristica delle Tentazioni di Sant’Antonio Abate. Commedia quindi ma non solo, infatti, all’interno di vecchi fondaci verranno allestiti  svariati stand eno-gastronomici, dove sarà possibile degustare i piatti tipici della tradizione come crispelle, ciffe e ciaffe, arrosto di carne, panelle di mais, ceci, castagne, dolci e vini delle migliori cantine frentane. Spazio anche all’artigianato tipico  con esposizione e vendita di terrecotte, opere in legno e manufatti vari. Disponibile, per chi volesse raggiungere la contrada un servizio navetta con diversi punti di raccolta nella zona. Va detto che il culto di Sant'Antonio Abate è ancora tutt’oggi molto radicato in Abruzzo, in particolar modo nei piccoli borghi e nelle zone rurali della nostra regione: la sua infatti è una delle figure più note e amate della religiosità popolare  e viene venerata soprattutto come protettrice degli animali. Un tempo infatti la sua immagine si trovava nelle stalle dei contadini e la sua benevolenza veniva invocata per proteggere le bestie domestiche. Per la cultura contadina la sua festa apre il ciclo dell'anno ed è ancora oggi un giorno importante del calendario. Nello spirito di questa antica ricorrenza, le cui origini, forse pagane si perdono nella notte dei tempi, il fuoco rappresenta l’elemento tradizionale e fondamentale della festa del Santo, in quanto egli è riconosciuto come colui che vinse i diavoli e le fiamme dell'inferno. In sua devozione infatti, vengono bruciate enormi cataste di legna, dette comunemente "focaracci" e "focaroni".

 

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