Dopo la riconferma a presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, l’istituzione culturale della Repubblica Italiana nata nel 1953 da una intuizione di Orio Vergani, del fiorentino Paolo Petroni, la nuova Presidenza, che governa l’attività di 225 Delegazioni e 2 Legazioni in Italia e, all'estero, di 68 Delegazioni e 24 Legazioni, con più di 7.500 associati, sparsi nei cinque continenti, ha riconfermato per il prossimo triennio vicepresidente vicario Mimmo D’Alessio, accademico di Chieti, già delegato della delegazione teatina, oggi delegato onorario, e fino a qualche anno fa Coordinatore Territoriale Abruzzo.
Accanto a Mimmo D’Alessio siederanno in presidenza il secondo vicepresidente Maurizio Fazzari della delegazione di Londra, il segretario generale Roberto Ariani di Firenze, i segretari Ugo Serra di Enna e Renzo Rizzi di Vicenza, i componenti Marinella Curre Caporuscio della Spezia, Elisabetta Cocito di Torino, che è anche segretaria del Centro Studi «Franco Marenghi», Dino Betti van Der Noot e Alessandro Di Giovanni di Roma.
L’Accademia Italiana della Cucina ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero. Attraverso il suo Centro Studi, le sue Delegazioni e Legazioni in Italia e nel mondo, l’Accademia opera affinché siano promosse iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana, che costituiscono la base per ogni concreta innovazione.
«In un panorama culturale – ha spiegato il vicepresidente D’Alessio – in cui il cibo è diventato sempre più centrale nell’interesse anche popolare, il lavoro dell’Accademia è quanto mai prezioso ed utile per la vera tutela e la significativa valorizzazione del patrimonio gastronomico della Penisola. Come accademici ci occupiamo dell’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività , anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e delle attività di interesse generale; di studiare i problemi della gastronomia e della tavola italiana, formulare proposte, dare pareri in materia su richiesta di pubblici uffici, di enti, di associazioni e di istituzioni pubbliche e private, ed operare affinché siano promosse iniziative idonee a favorire la migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana; di promuovere e favorire tutte quelle iniziative che, dirette alla ricerca storica e alla sua divulgazione, possono contribuire a valorizzare la cucina nazionale in Italia e all’estero anche come espressione di costume, di civiltà , di cultura e di scienza; di promuovere e favorire la conoscenza presso la pubblica opinione di quegli esercizi, in Italia e all’estero, che offrono una seria garanzia del rispetto e dell’osservanza della tradizionale e caratteristica cucina nazionale, regionale e locale; di istituire e conferire riconoscimenti a chi opera per il raggiungimento degli scopi istituzionali.
Il tutto senza nessuna commistione commerciale: tutta la nostra attività è a disposizione di tutti gratuitamente sul nostro sito, comprese le nostre guide, e nessun associato può avere interessi diretti nella ristorazione e nelle scuole di cucina».