LANCIANO - Segna un’altra importante tappa il progetto di recupero dell’antico e prezioso Presepe Antinori rinvenuto nel 2012 dallo storico Giacomo De Crecchio e da suo figlio Gaetano, all’interno di un baule conservato nel convento francescano di Sant’Angelo della Pace a Lanciano.
Allora la riscoperta di questo importante patrimonio destò molto interesse e dopo un pregevole convegno gli autori, insieme alla Comunità dei Frati Minori di Sant’Antonio proprietaria del presepe, decisero di raccontare questa straordinaria storia nel libro edito dalla casa editrice Carabba: “I Pastori che dormono: il presepe Antinori in viaggio da Aquila a Lanciano”. Questa mattina invece alla presenza degli autori, di Padre Damiano e del direttore del Polo Museale d’Abruzzo dott.ssa Lucia Arbace è stato presentato il restauro già effettuato di diciotto delle oltre cento figure che compongono il presepe Antinori. Il lavoro di recupero come ha raccontato la stessa Arbace: “iniziato lo scorso novembre per opera dei restauratori Antonio Costabile e Maria Cantone di Napoli, restituisce alla comunità frentana una piccola ma importante testimonianza dell’arte presepiale seicentesca di scuola abruzzese”.
L’augurio di Giacomo de Crecchio scopritore della collezione è invece che il “restauro e la valorizzazione di questi pastori possa contribuire a promuoverne la conoscenza non solo nella comunità parrocchiale ma anche nella città e in tutto il comprensorio frentano”. L’idea è infatti quella di portare alcuni pezzi del presepe fuori dalla città, facendoli conoscere anche oltre confine attraverso mostre ed esposizioni particolari, altrimenti come ha poi ribadito anche il figlio Gaetano: “è come se questi pastori seppur tornati al loro originario splendore, “morissero” una seconda volta”.
Del resto è proprio questa la loro vocazione: tornare a “camminare” a distanza di oltre quattro secoli da quel particolare itinerario che dalla famiglia Antinori dell’Aquila li ha visti arrivare prima nelle collezioni degli Stella- Maranca e poi nel convento che tutt’ora li conserva. Il restauro delle statuine reso possibile grazie ad un finanziamento erogato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha ridato vita e colore al naturalismo e all’eleganza di queste antiche figure che verranno esposte in una mostra allestita dallo scenografo Filippo Iezzi, visitabile dal 22 dicembre fino al 2 febbraio presso la Sala del Crocifisso del convento di Sant’Angelo della Pace. I primi e fortunati visitatori inoltre riceveranno in omaggio un piccolo booklet edito dalla Rocco Carabba con contributi inediti e foto.