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La zampogna e la civiltà pastorale abruzzese in mostra al Polo Museale

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Si inaugura ufficialmente domani pomeriggio presso il Polo Museale Santo Spirito la mostra: “Nell’Anima l’Eco delle Zampogne: D’Annunzio e le antiche sonorità del mondo pastorale”. Frutto della proficua collaborazione tra la soprintendente Lucia Arbace e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanciano, quest’ esposizione, la terza in ordine di tempo, dopo quella delle madonne d’Abruzzo e la rassegna dello scorsa primavera sulla pittura abruzzese del ‘600, fonda una parte importante del suo percorso espositivo
sulla figura di Gabriele d’Annunzio. Il Vate infatti è stato sempre visceralmente attratto dagli scenari ancestrali della regione e dall’antica civiltà pastorale che, attraverso la sua anima torna frequentemente a quell’Abruzzo adriatico e montano esaltandolo in diverse opere. Particolare il suo legame con la musica, attestato anche dalla frequentazione con molti musicisti, a partire dal coetaneo pescarese Vittorio Pepe e Francesco Paolo Tosti, frequentatori del Cenacolo di Michetti a Francavilla, e quindi Puccini, Debussy, Mascagni, Casella, Zandonai, Franchetti, Pizzetti. La zampogna che, è parte integrante di quel mondo ancestrale, suscita le emozioni del Poeta, il quale rivela una forte sensibilità musicale. Numerosi i versi e i richiami allo strumento e alle sue sonorità presenti in poesie e opere, che superano il silenzio e l’indifferenza della cultura del suo tempo. Peraltro, nel 1910, con sottile ironia il critico Enrico Thovez, insofferente per l’opera dannunziana e dello stesso cenacolo, intitolava un saggio: Il gregge, il pastore e la zampogna.La rassegna organizzata insieme all’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo intende ricostruire momenti essenziali della storia dello strumento e la sua influenza nell’arte, nella letteratura, nella poesia e nell’iconografia, esercitata in particolar modo nell’ambito di quello straordinario fenomeno culturale, noto come Grand Tour. Attraverso documenti, partiture, libri di viaggiatori stranieri, incisioni e disegni, zampogne e ciaramelle, è rievocato un mondo che ha lasciato rilevanti tracce nella cultura europea. Stendhal, Dickens, Berlioz, Lear, Gregorovius e molti altri autori celebri hanno dimostrato interesse per gli zampognari abruzzesi, che con il loro repertorio hanno ispirato musicisti e compositori. Tra le pastorali influenzate dalle loro sonorità spicca lo stesso Sant’Alfonso Maria de Liguori, autore del testo del celebre Tu scendi dalle stelle.
Nella mostra emerge la scultura lignea tardo cinquecentesca raffigurante un pastore intento a suonare la zampogna, proveniente dal Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, un'opera che un tempo apparteneva alla chiesa di San Lorenzo martire di San Buono (Chieti), e fu acquistata dal Regno d’Italia nel 1938 per evitarne la dispersione sul mercato antiquariale.Già allestita a Pescara nella sede del Museo Casa Natale del Vate, in occasione delle festività natalizie 2013, l’esposizione offre lo spaccato di un mondo, quello pastorale, tanto caro non solo a d’Annunzio, di cui i pifferari, chiamati così dagli stranieri in viaggio in Italia, erano parte integrante. Fondamentale per una positiva riuscita dell’evento è stato anche il contributo del prof. Francesco Stoppa e tutti i collezionisti che hanno generosamente prestato i propri materiali.

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