"Golda's balcony", ultimo lavoro teatrale di William Gibson, esce nel 2003 dalla abile penna di questo drammaturgo celebre soprattutto per "Anna dei miracoli" e "Due sull'altalena". L'autore, affascinato dalla vita della leader israeliana Golda Meir, rilavorò al monologo "Golda" scritto nel 1977 per Anne Bancroft, la magnifica interprete di Anna dei miracoli, e che non era stato accolto come sperava. La nuova stesura fu finalmente un grande successo. Questo testo vanta, a tutt'oggi, il record di maggior tenitura di un monologo a Broadway con oltre 3.000 repliche. È stato messo in scena anche in tutti i Paesi di lingua spagnola.Il ritratto di Golda Meir è toccante, coinvolgente e, oltre a mettere in luce un periodo storico fondamentale per comprendere meglio il conflitto medio orientale, offre col sorriso le sfaccettature di una delle maggiori figure del secolo scorso dalla semplice e complessa personalità . Non è un caso che Gibson sia stato considerato in America il miglior autore maschile di animi femminili. Il balcone di Golda narra di due balconi: quello della sua casa a Tel Aviv, da cui vedeva il Mediterraneo con le navi cariche di ebrei che tornavano alla loro terra promessa e quello che si riferisce al soprannome dato ad un settore segreto all'interno della struttura di armi nucleari di Dimona nel deserto del Negev. Ennio Flaiano scriveva che "In teatro si ritrovano i simboli delle cose perdute di vista" e l'autore, William Gibson, riassume in questa frase il senso profondo del suo testo: "Cosa accade quando l'idealismo diventa potere?"
E potrei aggiungere: "Cosa accade quando protagonista dell'idealismo e del potere è una donna, influenzata anche dalle emozioni private e dall'ironia della sua formazione?"
Uno spettacolo necessario per almeno due motivi:
- I ragazzi italiani, e forse persino i quarantenni, non conoscono la Meir e quanto abbia fatto per il suo popolo. Dunque neppure sanno come sia nato Israele, pur ascoltando le costanti notizie sui conflitti in Medio Oriente!
- Essere donna non significa soltanto adoperarsi per essere un oggetto di piacere e Golda Meir è una delle figure femminili più importanti del secolo scorso.
Terzo motivo, e non meno rilevante, è che il progetto arrivi sui palcoscenici italiani con due artiste che, nonostante i tempi, non smettono di operare scelte di qualità con entusiasmo, competenza e passione.
Maria Rosaria Omaggio
Sono convinta che oggi più che mai essere un'attrice che abbia sincerità di intenti sia un ruolo oltre che di grande privilegio - tale penso davvero che lo sia - ed anche di enorme responsabilità perché le viene a volte affidato, come in questo caso a me, il compito certo non facile di restituire l'immagine integra e veritiera ma anche profonda e nascosta di una donna entrata a pieno diritto nella storia e quindi anche nell'immaginario di tutti. Sono però altresì convinta che noi "donne" possediamo una dote istintiva che ci permette di raggiungere gli intenti affidandoci alla "memoria" dei sentimenti che da sempre ci accomunano e ci spingono a non desistere. Ed è proprio con questa speranza che cercherò di raggiungere "Golda" affacciandomi al suo duplice balcone con timore, umiltà e rispetto, ma anche passionalità , tenacia e autorevolezza sicuramente confortata in questo arduo cammino dalla penna di un autore importante come Gibson e dalla affettuosa e competente complicità di una regista-donna come Maria Rosaria.