La chiesa di "S.Francesco", è annessa all'omonimo convento e sita nel centro di Lanciano.
E'ormai conosciuta in tutto il mondo, perché custodisce
Il " Miracolo Eucaristico" più importante del mondo cattolico: "l'Ostia divenuta Carne", e il "Vino divenuto Sangue", durante la Celebrazione Eucaristica di un frate minore di S.Legonziano", il quale dubitava della reale presenza di "Cristo" nell'"Ostia Consacrata".
La "Chiesa di S.Francesco", fu costruita nel 1258, in stile romanico-borgognone, sullo spazio territoriale, dov'era sita la "Chiesa di San Legonziano" (VII/VIII sec.) ed il relativo convento e i cui resti sono conservati nelle botteghe al di sotto dell'edificio e del campanile.
Queste preesistenze, vennero donate ai Frati Minori con atto di cessione,da parte del Vescovo di Chieti, Landolfo Caracciolo nel 3 aprile 1252 e confermato da Papa Innocenzo IV, che fu un grande sostenitore dell'Ordine Francescano.
La Chiesa venne terminata intorno al 1260, ma conservò il nome di S.Legonziano,fino alla metà del XIV secolo e lo schema era quello di Chiesa semplice, detta anche a fienile. Non vi sono notizie sulle dimensioni della Chiesa e del convento.
Della struttura originaria , oggi restano solo, la metà inferiore della facciata comprendente il portale,e la parte inferiore del campanile,una struttura quattrocentesca in cotto, che presenta finestre a sesto acuto ed una fascia decorata ad archetti.
Ricostruita verso la metà del '700, in forme barocche, oggi , dopo il restauro del 2000, per il "Grande Giubileo" si presenta con la sua solenne configurazione settecentesca.
La facciata è rettangolare con pietre squadrate, il campanile, è il più antico della città ed è alto 31 metri
L'interno ha una sola navata, costituita da due vani uguali raccordati tra loro e sui suoi lati,sono stati aperti piccoli incassi per ospitare gli altari minori. Nel lato sinistro, sulle pareti, si ammirano le tele deidicate alla Madonna delle Grazie, a S.Antonio da Padova ed alla Madonna del Rosario. Gli slarghi laterali all'altare maggiore, non costituiscono un vero transetto. Ad interrompere lo sviluppo troppo allungato della navata è l'arco posto tra il vano e l'altare della sagrestia. Gli altari sono di stucco e presentano forme eleganti che sottolineano il gusto, chiaramente barocco di matrice borrominiana.
Sulla volta, sono dipinte scene bibliche di Giuditta , Ester, Rachele dipinte dal pittore "Donato Teodoro" di Chieti.
Degno di nota, è un grande crocifisso biblico, di legno,del XVIII secolo.
Un monumento marmoreo, fa velo alle preziosissime Reliquie,stringendole in un delicato abbraccio, fuil realizzato da Angelo Rocca di Carrara, su disegno dell'ingegnere Filippo Sergiacomo.
Ai due lati son poste due Statue raffiguranti la fede e la carità, opera di Giovanni Scrivo di Napoli (1904)
Nell'Ostensorio d'argento (di scuola napoletana 1713) sono raffigurati due angeli in ginocchio in atteggiamento devoto e sulla mano di ciascun angelo passaun nastro con kncise queste parole in latino :"Tantum Verbum Sacramentum-veremur cernui" All'interno e'conservata la reliquia dell' "Ostia divenuta miracolosamente carne" e nell'ampolla di cristallo e' conservato il "Vino divenuto Sangue" Entrambe sono poste nel secondo tabernacolo dell'altare monumentale.