Ci siamo, domenica 17 aprile si vota per il referendum popolare abrogativo sulle trivelle. Il quesito referendario riguarda il rinnovo delle concessioni per le piattaforme in mare che si trovano entro il limite delle 12 miglia dalla costa e recita così: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”. Se vincerà il sì sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente in cui si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. Con la vittoria del sì, si bloccherebbero tutte le estrazioni di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa una volta scadute concessioni e proroghe già approvate, cioè tra il 2017 ed il 2034. Se a vincere sarà il no, la legge non sarà modificata e le concessioni potranno essere rinnovate. In Abruzzo sono 5 le concessioni che potrebbero non essere rinnovate.
E’ possibile votare dalle 7 alle 23 di domenica 17 aprile, recandosi nel proprio seggio elettorale con un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale. La scheda è una sola, gialla, con il quesito referendario a cui si può rispondere tracciando una croce sul “sì” o sul “no”.
Perché il referendum sia valido, è necessario raggiungere il quorum, ovverosia il 50 per centro + uno degli elettori aventi diritto al voto. Lo scrutinio inizierà non appena saranno chiusi i seggi ed i risultati si sapranno non appena saranno terminate le operazioni di spoglio.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi, contrario alle motivazioni del referendum, si è schierato con l’astensione; mentre il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi ha invitato i cittadini ad andare alle urne, ricordando l’importanza del diritto/dovere di voto per i cittadini.