LANCIANO - Timbrava il cartellino due volte nel giro di pochi minuti mentre in realtà era in giro a sbrigare faccende personali oppure non lo timbrava affatto, procurandosi così un ingiusto profitto pari alla retribuzione relativa alle ore di servizio in realtà non espletate.
Per questo D.R.G., 35 anni di Lanciano, dipendente dell’ospedale di Lanciano, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata e falso per aver perpetrato il comportato delittuoso da agosto 2015 a febbraio 2016.