Il Natale a scuola non si tocca!

Alla scuola elementare Eroi Ottobrini corso di tecnica presepiale in collaborazione con l’Associazione Nazionale Amici del Presepio

Martina Luciani
05/12/2015
Attualità
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LANCIANO - In un periodo in cui sembra quasi che i festeggiamenti del Natale nelle scuole siano diventati un ostacolo al multiculturalismo ed alla libertà di professare religioni diverse, a Lanciano, le tradizioni storiche sono dure a morire ed concerti con canti tradizionali ed il presepe sono ancora i padroni di casa.

Nella scuola elementare Eroi Ottobrini, gli alunni della VB sono stati protagonisti di un interessante laboratorio sull’arte del presepe, grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Amici del Presepio.

“I ragazzi hanno avuto l’occasione di conoscere la storia del presepe, le tecniche presepiali e di metterle in pratica - ha detto la dirigente scolastica Marilena Bellisario - grazie all’aiuto di Giovanni Roselli e degli altri associati. E’ stata un’esperienza senz’altro bella e formativa perché ha permesso loro di toccare con mano le nostre più antiche tradizioni”. 

Tutti i sabati degli ultimi due mesi, i 24 alunni della VB sono entrati nel mondo del presepe tra storia, arte e anche un pizzico di architettura, fino alla realizzazione, sotto la guida di Giovanni Roselli, di un bellissimo presepe ora esposto nell’atrio della scuola. “Sono stati tutti davvero interessati - ha commentato Roselli - ed hanno subito voluto provare a mettersi in gioco realizzando le palme oppure colorando tutta la struttura. Una bella esperienza che di sicuro ripeteremo anche il prossimo anno”.

E per quanto riguarda le polemiche che impazzano nei tg e nei talk show in tv non c’è alcun dubbio. “La libertà di religione è un fondamento della nostra Costituzione - ha dichiarato la Bellisario - ma il Natale, con tutte le sue tradizioni e sfaccettature, fa parte della nostra cultura e, pur rispettando tutte le confessioni religiose, non priveremo mai i nostri bambini di quella che resta la loro festa preferita e uno dei fondamenti della nostra storia”. 

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