"Rimuovete subito l'attuale dirigenza Sasi", a chiederlo il comitato Acqua Bene Comune

Redazione
25/07/2015
Attualità
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“E’ sempre più necessaria e vitale una netta svolta nella gestione di un bene comune che è dei cittadini, i cui diritti e necessità devono essere obbligatoriamente i primi tutelati e al centro di ogni azione”. Così il Comitato Acqua Bene Comune Lanciano e Vasto torna a parlare della Sasi e della sua gestione, anche a ridosso della drammatica emergenza idrica che ha interessato il vastese in questi giorni.

“La procura di Lanciano - si legge nella nota del Comitato -  sta descrivendo in questi mesi una situazione della depurazione (comunque già conosciuta e denunciata negli anni da associazioni e movimenti ambientalisti) tutt’altro che rosea. Varie sentenze hanno stabilito che non vanno imposti in bolletta i canoni della depurazione lì dove non è funzionante. Sembra un principio lineare e scontato (non vanno pagati costi per servizi che non ci sono), ma spesso non è così in tante parti d’Italia”.

“Le vicende giudiziarie, le emergenze idriche sempre più gravi e sempre più frequenti, la chiusura netta e totale alle istanze di cittadini e comitati, il mancato rispetto del referendum del giugno 2011 che impone la restituzione (e la cessazione di ogni addebito in bolletta successivo) della “remunerazione del capitale investito” (investito dove e quando poi?), i dubbi sulla correttezza dei bilanci degli ultimi anni (sanzionati anche in Tribunale, è notizia di poco più di un mese fa – passata incredibilmente sotto silenzio e senza alcuna reazione istituzionale – la dichiarazione di illegittimità del bilancio 2009), i sempre più inaccettabili ritardi nella fusione con l’ISI, impongono un urgente, deciso, netto, immediato cambio di passo. - proseguono dal Comitato - Abbiamo aspramente criticato la scelta dei sindaci di confermare l’attuale presidente Scutti. Così come nel marzo scorso torniamo a chiedere loro di tornare indietro su quella scelta, rimuovere il primissimo possibile l’attuale dirigenza e realizzare questo necessario cambio di passo, che riporti al centro dell’azione della SASI  la tutela dei diritti e degli interessi della cittadinanza, scegliendo nei ruoli dirigenziali della società le migliori professionalità possibili, lontani da interessi particolari e di parte”.

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