Il governatore della Puglia si schiera apertamente contro le trivelle, e D'Alfonso?

Il coordinamento No Ombrina, ancora una volta, chiede una presa di posizione dal governo regionale.

Martina Luciani
18/06/2015
Attualità
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Dopo le dure dichiarazioni del neo presidente pugliese Michele Emiliano contro la politica energetica del governo Renzi, il coordinamento No Ombrina chiede al governatore D’Alfonso di fare altrettanto.

Il ministero dell’Ambiente, in pochissimi giorni, tra il 3 e il 12 giugno, ha emanato ben 11 decreti per altrettanti progetti di prospezione di idrocarburi in mare con la tecnica dell'airgun. “Un vero e proprio blitz - accusano gli ambientasti - a favore del petrolieri che sta provocando un terremoto sociale soprattutto in Puglia, interessata da ben nove di questi interventi tra Adriatico e Ionio”.

E il presidente Emiliano, nei giorni scorsi, da Polignano a Mare, si è schierato contro questi progetti assicurando che la regione Puglia, a breve, farà ricorso contro tutti i decreti, e attaccando duramente l’intera politica governativa pro-trivelle, parlando di lobby dei petrolieri favorita da Matteo Renzi.

Il Coordinamento No Ombrina ritiene indispensabile continuare a costruire una rete con le altre regioni sia dal punto di vista istituzionale che sociale per andare alla radice del problema: cambiare le politiche del governo.

“Ormai è chiaro - affermano in una nota dal coordinamento No Ombrina - che non è possibile solo inseguire i decreti del governo favorevoli ai petrolieri per poi cercare di impugnarli davanti alla Corte Costituzionale e ai Tribunali Amministrativi regionali, un'azione necessaria per i provvedimenti già adottati ma non sufficiente perché altri ne seguiranno se non si costringe il coverno a cambiare rotta. Il presidente D'Alfonso, che in campagna elettorale ha ripetuto continuamente slogan anti-trivelle, deve dire chiaramente al governo che su Ombrina e sugli altri progetti che interessano l'Abruzzo sarà rottura in caso di autorizzazione”.

“Sorprende e preoccupa - si legge ancora nella nota - che a quasi un mese dalla manifestazione di Lanciano del 23 maggio scorso, la più grande mai avvenuta in Abruzzo con 60.000 persone, non abbia trovato il tempo per spendere una parola e schierarsi contro il governo come ha fatto Emiliano in poche ore percependo il sentimento dei propri corregionali. Serve un'azione politica decisa, non è certo sufficiente una lettera del proprio assessore competente”.

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