5 nuovi murales per il carcere di Lanciano per guardare al futuro con speranza

Arrivato alla terza edizione il progetto "Graffiti" del Rotary Club che porta un po' di colore dietro le sbarre.

Martina Luciani
28/05/2015
Associazioni
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LANCIANO - La libertà che si respira in carcere è, se possibile, maggiore di quella che c’è all’esterno. Forse perché siamo così abituati ad averla, che neanche ce ne accorgiamo.
Dietro i cancelli della casa circondariale di Villa Stanazzo, invece, tutto tende verso un’idea, e un ideale, di libertà che purtroppo non si ha.

E da oggi ci sono 5 nuovi murales che inneggiano al futuro, alla conoscenza, alle opportunità e alla voglia di non buttarsi giù, grazie al Rotary Club di Lanciano che, per il terzo anno consecutivo, ha portato avanti il progetto “Graffiti”.

Il tema scelto quest’anno è “take the next train”, tratto dal murales realizzato da uno degli artisti nella zona esterna riservata ai colloqui dei detenuti con le proprie famiglie. Nel murales vediamo un uomo che si lascia scivolare alle spalle il proprio passato, ma con il proprio bagaglio di esperienze, e che guarda al prossimo treno. Questo perché nella vita non bisogna mai arrendersi o rassegnarsi, perché in ogni momento potrebbe arrivare l’occasione giusta da cogliere.

Alla manifestazione hanno partecipato le classi 4H e4C del Liceo Scientifico che, insieme al responsabile dell’area educativa Enrico Capitelli, hanno potuto visitare il carcere, passando tra l’ora d’aria, il passeggio e il luoghi in cui gli ospiti hanno l’opportunità di incontrare i loro parenti, per alcune ore al mese.

A seguire, nel piccolo teatro della struttura, adibito a sala convegni, insieme ad alcuni detenuti, gli interventi della direttrice della Casa Circondariale Lucia Avantaggiato, il presidente del Rotary Club Lanciano Fabio Lombardi e la dottoressa Claudia Rapposelli, sociologa dell’università D’Annunzio di Chieti.

“Il passato lo possiamo solo ricordare - ha concluso uno dei detenuti presenti - il futuro solo immaginare, ma è il presente che dobbiamo plasmare nel modo giusto”.

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