LANCIANO - A più di due settimane dalla frana che ha causato la morte di un povero cagnolino, nulla è cambiato per il canile di Lanciano.
Nessun sopralluogo, nessun controllo, nessun aiuto e, soprattutto, nessuna risposta. E’ così che si trovano a lavorare i volontari che ogni giorno, con qualsiasi clima, vanno nel rifugio comunale per far sì che, nonostante tutto, i circa 300 ospiti a 4 zampe continuino a stare bene.
“Avevamo contattato il comune, la protezione civile e anche la forestale - ci ha detto una volontaria dell’associazione Quattrozampe Lanciano che gestisce il canile - e ci avevano promesso sopralluoghi e messa in sicurezza della collina franata, ma siamo ancora in attesa e lo saremo per chissà quanto ancora”.
“Il problema - ci ha detto ancora con rassegnazione la volontaria - è che la realtà del canile non interessa a nessuno e ci siamo quasi abituati a convivere con la totale noncuranza delle istituzioni”. Ma alla collina si continua a guardare con paura, per quegli alberi a picco sul precipizio che, con un’altra pioggia forte ed abbondante, probabilmente, verrebbe giù come successo all’inizio di marzo.
“E ora ci troviamo in una doppia situazione di disagio - hanno proseguito dall’associazione Quattrozampe - perché la strada che conduce al canile, in entrambe le direzioni, è stata chiusa al traffico in attesa di lavori che non si sa quando arriveranno e da circa 2 settimane, noi non abbiamo più avuto adozioni perché alla vista del divieto di transito, tornano tutti sui loro passi”.
Da qualche giorno, inoltre, come se non bastasse la situazione precedente, si è verificata una rottura ad una tubatura fognaria che passa proprio davanti i cancelli del rifugio causando altri disagi e, anche in questo caso, si vive in attesa di aiuti e risposte che non si sa se e quando arriveranno.
“Noi comunque non ci diamo per vinti e proseguiamo per la nostra strada - ha concluso la volontaria - e stiamo già pensando ad iniziative che possano aiutarci a cercare fondi ed a sensibilizzare le persone su un tema di cui si parla ancora poco”.