LANCIANO - “Un futuro per la fondazione del Mario Negri Sud” è il titolo dell’incontro pubblico tenutosi Ieri, giovedì 5 febbraio, presso la casa di conversazione di Lanciano.
Un’iniziativa partita da un gruppo di ricercatori,allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, le istituzioni e le imprese circa la situazione difficile in cui versa il Mario Negri Sud che, con 6 milioni di debiti e stipendi non pagati da quasi un anno, si avvia verso la liquidazione.
Diversi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della serata, a partire dal dottor Francesco D’agostino che ricordava la nascita del centro e del neo presidente della provincia e sindaco di Lanciano Mario Pupillo che con un messaggio video ha lanciato la proposta di un centro di formazione permanente per professioni mediche tramite il supporto della Asl e della regione Abruzzo.
Successivamente è stato il turno dei “cervelli in fuga”, professionisti che hanno iniziato il loro percorso presso la Fondazione e ora sono tra le eccellenze internazionali come il prof. Giuseppe Pintucci partito 23 anni fa proprio dal Mario Negri Sud e ora professore presso il Dipartimento di Chirurgia cardiotoracica della New York University o la dottoressa Francesca Ciccarelli assistente di Bioinformatica e Genomica presso il King’s College di Londra. E proprio la Ciccarelli descrive il Centro di ricerca come un “ambiente vivo, stimolante, dove i giovani avevano la possibilità di confrontarsi con un esperienza di primissimo livello”.
La parola è passata poi ai ricercatori che, nel ricordare l’ eccellenza che rappresenta la Fondazione, fanno un appello alla cittadinanza chiedendo un impegno collettivo affinché questo patrimonio non venga perso. I toni si fanno più intensi con l intervento del prof. Luciano Fratocchi, commissario straordinario della Fondazione che parla di “situazione drammatica e massacro del capitale umano” e lancia un monito alla sala “Fate ora!”.
Il messaggio è chiaro: unire le forze per salvare la Fondazione. Solo l’unione di sinergie di enti, istituzioni, imprenditori e investitori può ridare vita ad uno dei centri di ricerca che da sempre è fiore all’occhiello della nostra regione. Bisogna avere il coraggio di investire nel domani, perché la ricerca è il nostro futuro.