LANCIANO - E’ stato pubblicato oggi, sul sito del Ministero della Giustizia, l’elenco che ordina per produttività i 139 tribunali italiani. L’elenco prosegue l’operazione trasparenza voluta dal ministro Andrea Orlando e realizzata dal capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria Mario Barbuto, con l’obiettivo di migliorare la produttività degli uffici giudiziari, portandola al livello dei tribunali che riescono a sviluppare le performance migliori.
E Lanciano si è classificata al primo posto. Nel nostro tribunale, l’arretrato che pesa, ovverosia quello di cause di primo grado che pendono da oltre 3 anni, rappresenta solo il 4%. Percentuale che è valsa al nostro Palazzo di Giustizia il gradino più alto del podio di questa particolare classifica. Chieti, invece, ha un'incidenza del 10,7% e Pescara del 22,9%.
L’ex presidente del tribunale di Lanciano, fino al 31 dicembre 2013, a cui poi è succeduta Maria Gilda Brindesi, è stato Ciro Riviezzo, attuale presidente del tribunale dell’Aquila, che intervistato dal quotidiano La Stampa, ha commentato la classifica dicendo “la nostra ricetta? Abbiamo lavorato tanto e si è creata una buona sinergia tra magistrati, personale amministrativo e avvocati. Così l’arretrato è regredito. Ci ha aiutato anche una certa stabilità dei magistrati: troppo turn over, com’è ovvio, non aiuta la produttività”. Ed è sbagliato pensare che questo elenco dipenda dal bacino che serve un tribunale. Secondo una ricerca commissionata dallo stesso ministro Orlando, infatti, mediamente, ogni giudice di tribunale civile serve un bacino di circa 13 mila cittadini e Lanciano arriva a ben 18 mila.
“Finalmente qualcuno si accorge che qui si lavora bene” è il commento di Sandro Sala, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lanciano. “Questa classifica ci fa onore e ci fa giustizia - prosegue poi Sala raggiunto al telefono dalla redazione di lancianonews.net - e mi auguro davvero che questo possa servirci nella nostra battaglia per scongiurare la chiusura del tribunale di Lanciano prevista dalla riforma della giustizia”.
Sarà utile questa classifica a mantenere in vita il presidio lancianese? La domanda che, infatti, ora sorge spontanea è: perché chiudere un tribunale che lavora così bene?