La foce del Fosso Marino a Vasto (Chieti), foce del Fosso del Diavolo a Torino di Sangro (Chieti), foce del fosso San Giovanni a Fossacesia (Chieti), foce del fosso Vallelunga a Pescara, il tratto di mare all'altezza di via Balilla a Pescara, la foce del fiume Cerrano a Silvi ( Teramo), la foce del torrente Calvano a Pineto (Teramo) e la foce del canale a Nord del porto a Giulianova (Teramo): tutti tratti “fortemente inquinati” secondo Goletta Verde. Si salva solo la spiaggia di fronte via Liguria, a Pineto, dove i dati sono entro i limiti.
Otto campionamenti su nove eseguiti da Goletta Verde lungo la costa abruzzese hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con una carica batterica che superava di almeno il doppio i valori consentiti dalla normativa vigente, con un giudizio quindi di “fortemente inquinato”.
È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, che in questi giorni ha fatto tappa in Abruzzo, partendo da Vasto e arrivando a Giulianova.
L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica della Goletta Verde è stata presentata a Pescara da Rossella Muroni,direttrice generale di Legambiente e Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo.
«Il nostro fine è diverso da quello delle autorità preposte, alle quali non vogliamo sostituirci – sottolinea Muroni - ed è indirizzato a scovare le criticità di un sistema depurativo che in Abruzzo, cosi come nel resto del Paese, funziona purtroppo a singhiozzi ed è ancora del tutto insufficiente per tutelare la salute del mare e dei cittadini. Pur non assegnando patenti di balneabilità è evidente che la fotografia scattata da Goletta Verde – aggiunge Muroni – raffigura una regione in evidente difficoltà sul fronte della depurazione.»
Tutti i punti campionati e risultati fortemente inquinati risultano invece balneabili sul Portale delle Acque, il sito gestito dal ministero della Salute, realizzato grazie all’elaborazione dei dati dell’Arpa e delle Regioni. La richiesta di Legambiente è quella di fare chiarezza sulla situazione, mettendo in relazione Regione, Arpa, Comuni e ministero della Salute, facessero lavorando non solo su un necessario adeguamento della depurazione, ma anche e soprattutto, sulla corretta informazione a bagnanti e cittadini.
La stessa Legambiente ha però lodato un altro tratto di costa. La riserva naturale di Punta Aderci si è infatti aggiudicata il terzo posto nel sondaggio web tra le 20 spiagge più belle d’Italia, dopo Buondormire (Palinuro) e Cala degli Infreschi (Camerota). La spiaggia del litorale vastese è descritta come «uno dei tratti di costa più belli dell’Abruzzo grazie a una natura incontaminata e selvaggia. Il mare è limpidissimo ed è ideale per bagni e immersioni. Arbusti tipici della macchia mediterranea sono presenti in tutta l’area, mentre è Punta Penna (una delle spiagge all’interno della riserva ) a rappresentare un esempio unico di ambiente con la più attiva dinamica di deposizione ed edificazione dunale».