Dal 26 al 29 giugno parte l’edizione 2014 della manifestazione “Cammina per il Parco”. L’evento, organizzato dalla Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina, si pone come obiettivo quello di percorrere la costa teatina, camminando lungo l’ex tracciato ferroviario, da Francavilla al Mare in località la Sirena, fino a raggiungere il Biotipo di San Salvo marina, facendo tappa a San Vito Chietino, alla Lecceta di Torino di Sangro e alla Riserva di Punta Aderci a Vasto.
Il percorso sarà realizzato dai volontari del WWF e dell’ARCI, che lo hanno fatto anche l’anno scorso, Marco Terrei, Andrea Natale e Lino Salvatorelli. Insieme a chiunque vorrà unirsi a loro, solo per mezza giornata oppure per l’intero tratto, osserveranno il territorio cercando di cogliere i cambiamenti avvenuti dallo scorso anno a oggi. Inoltre ascolteranno le opinioni dei gestori delle attività che insistono sulla Costa riguardo a un’area che da anni, ormai, aspetta di diventare Parco, di essere unita sotto un unico marchio che le dia anche l’opportunità di produrre ricchezza, come avviene già per diverse zone protette.
Durante l’edizione 2013, “Cammina per il Parco” ha potuto rilevare le condizioni dell’ex tracciato ferroviario, considerando come l’erosione marina stia mettendo in pericolo la futura Via Verde e prendendo atto della necessità di interventi di ingegneria naturalistica che possano rendere l’intero percorso di nuovo fruibile alle numerose persone che aspettano di potervi passeggiare a piedi, in bici oppure a cavallo.
Durante questa edizione, si intende analizzare anche un altro aspetto dell’ex tracciato, ovvero la condizione degli accessi al mare, nella maggior parte dei casi realizzati abusivamente, presenti lungo le spiagge. In linea con gli auspici di sempre, inoltre, si vuole sottolineare come la valorizzazione dei prodotti agricoli locali - in particolare olio, vino e frutta - e la creazione di una rete di punti accoglienza, incrementerebbero la possibilità di accogliere ospiti da ogni regione d’Italia o da altre nazioni e restituirebbero vitalità a questo territorio a vocazione agricola ove le piccole dimensioni delle attività imprenditoriali sono la normalità.