Lettere d'amore dal carcere

Martina Luciani
09/10/2013
Attualità
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LANCIANO -  In quei luoghi in cui sono soliti prevalere solitudine e dolore, si è provato a portare un po' di luce.
Ed è proprio per questo che l'Istituto penitenziario di Lanciano ha partecipato al concorso Lettere d'amore dal carcere. Questa iniziativa si propone di valorizzare l'affettività dei detenuti, espressa tramite le lettere cartacee, ormai residuale strumento di espressione e comunicazione del terzo millennio, e invogliare i detenuti ad una riflessione.
Scrivere a "soggetti d'amore" che li hanno coinvolti affettivamente, sentimentalmente, emotivamente, nel corso della loro esistenza.

A presentare il progetto, ieri, al Teatro Fenaroli, erano presenti il giornalista Paolo Minnucci, il professor emerito di letteratura dell'Università D'Annunzio di Chieti Vito Moretti, il direttore dell'istituto penitenziario di Lanciano Maria Lucia Avantaggiato, il sindaco di Torrevecchia Teatina Katja Baboro ed il rappresentante dell'ENFAP Tonino Di Toro.

I relatori hanno sottolineato come sia stato importante, per i detenuti, aiutati dal capo area educativa Enrico Capitelli, usare la scrittura come valvola di sfogo in un luogo caratterizzato da chiusura e, troppo spesso, da ostilità.Una lettera d'amore simboleggia l'importanza delle emozioni ed aiuta a riportare alto quel livello di umanità a cui hanno diritto tutti gli uomini.

La cerimonia di premiazione si terrà l'8 agosto a Torrevecchia Teatina, sede del Museo della lettera d'amore.

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