L’ex sindaco Paolini non ci sta e “carte alla mano” tuona contro l’attuale amministrazione Pupillo.

“Valente parla di pezze da mettere al nostro aperato che pensasse alle pezze da apporre alla sua negligenza!”

Clara Labrozzi
28/06/2013
Attualità
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Non usa mezzi termini Filippo Paolini stanco, dice, di essere chiamato in causa continuamente per il suo operato come primo cittadino e sceglie per farlo, non a caso la Casa di Conversazione che dopo 140 anni di storia verrà chiusa, "se  il Vice Sindaco Valente non  è in grado di amministrare che  si dimettesse!”, tuona.
La questione è quella ormai nota della mancata “agibilità” del ippodromo “ sono deluso, e come me lo sono tanti lancianesi, dell'operato della attuale giunta che continua ad attribuire ad altri le colpe della loro negligenza, e soprattuto dice bugie”
Pare infatti , come avevamo fra l’altro scritto anche noi, che non è stata una commissione provinciale a negare l’agibilità dell’Ippodromo villa delle Rose ma una commissione “COMUNALE” che doveva essere presieduta da una componente politica, in questo caso il sindaco o una persona da lui nominata, che in caso di difficoltà avrebbe dovuto prendersi la responsabiltà del caso, ma così non è stato e nessun esponente politico era presente in quella sede.
Le giostre” prosegue Paolini “ ne vogliamo parlare? L’ex Pietrosa non ha mai avuto l’agibiltà necessaria eppure la presa di responsabilità del sottoscritto hanno permesso il loro stazionamento”.
Si parla poi  dello stadio Biondi, altro j’accuse che spesso viene mosso alla precedente amministrazione “all’epoca del mio madato il Lanciano militiva in serie C e per quella categoria lo stadio Biondi era a norma…con la B le cose cambiano, ma anche in quel caso il vice sindaco a preferito fare demagogia parlando di colpe precedenti”.
Il termine che più risuona è “superficialità” atteggiamento il quale secondo Paolini è segno distintivo di questa amministrazione che chiede l’agibilità in data 25 giugno a 6 giorni dell’avvio del festival Pirotecnico.
Stanno dimostrando tutta la loro incapacità, che guardassero avanti e che dicessero, ad esempio, come la scuola Mazzini andrebbe chiusa, perché pericolosa…che si prendessero le proprie responsabilità”.
Brutta, bruttissima aria insomma, accuse ben precise poi rincarate anche dagli interventi degli ex assessori Manlio D’Ortona , Graziella Di Campli e Ermanno Bozza.
 

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