LANCIANO. Termina oggi ufficialmente la campagna per i 4 quesiti referendari del 12 e 13 giugno. Il comitato promotore “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” di Lanciano, composto da cittadini e da attivisti di diverse associazioni, ha svolto molteplici iniziative allo scopo di informare e coinvolgere la cittadinanza con l’affissione di manifesti, il volantinaggio, l’organizzazione di comizi, incontri pubblici e feste, allo scopo di informare e sensibilizzare quante più persone possibili. Lo scopo è quello di portare a votare almeno 25 milioni di italiani per raggiungere il quorum necessario. E “le difficoltà – raccontano gli attivisti del comitato referendario - non sono mancate a causa dell’oscurantismo mediatico che ha avvolto fino alla fine i referendum e delle azioni sleali adottate dal Governo italiano, per tentare di rendere nulli i referendum”. “Ultimo tentativo – scrive il comitato in una nota - è stata la lettera firmata dall’onorevole Gianni Letta che chiedeva, pochi giorni fa, all’Avvocatura dello Stato di intervenire all’udienza della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del nuovo quesito sul nucleare dopo il via libera dato dall'Ufficio per il referendum della Cassazione. L’obiettivo era quello di "evidenziare l'inammissibilità della consultazione”, ma la richiesta è stata respinta”. “Nonostante questo ostruzionismo – dichiarano gli attivisti del comitato - abbiamo raccolto tante adesioni e dimostrazioni di entusiasmo da parte della cittadinanza e una grande voglia di esprimersi su questioni di vitale importanza come la gestione dell’acqua e la realizzazione di centrali nucleari. Vogliamo ribadire ancora una volta che questi referendum, ed in particolare i due quesiti sull’acqua, non hanno cappelli politici, essendo stati promossi esclusivamente dai comitati e le associazioni aderenti al Forum dei movimenti per l’acqua, e quindi è sbagliato voler dare forzatamente una connotazione politica al risultato referendario. L’acqua è un bene universale e una risorsa preziosa, che non può essere sottoposta alle logiche del mercato e questo è un principio condivisibile da tutti, a prescindere dalle indicazioni di voto date dal partito di appartenenza. Sebbene la partecipazione e la risposta dei cittadini sia stata notevole, il mancato raggiungimento del quorum è un rischio da non sottovalutare. Ci appelliamo perciò a tutti affinché il 12 e 13 giugno l’Italia ribadisca con forza e determinazione la propria contrarietà alla privatizzazione dell’acqua e al nucleare”.