In Abruzzo il 15,6% degli adolescenti è vittima di cyberbullismo, fenomeno in aumento tra i ragazzi di 11 e 13 anni.
È quanto emerge dalla 14/a edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia, dal titolo 'Tempi digitali', diffusa da Save the Children in vista della Giornata mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, lunedì 20 novembre.
Le ragazze, rileva l'indagine, sono più spesso vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di "bulle" che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte.
L'Atlante di Save the Children evidenzia che in Abruzzo le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,4%, in linea con la media nazionale (13,5%).
Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l'età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell'uso intensivo dei social media c'è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda i videogiochi, in Abruzzo il 23,3% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (sotto la media nazionale, 24%).
Nonostante la legge preveda che un utente possa avere accesso ai social solo dopo i 13 anni, la realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto un profilo indicando un'età maggiore o hanno usato quello di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole: il 40,7% degli 11-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile (47,1%) rispetto a quella maschile (34,5%).
Le possibili conseguenze della dipendenza tecnologica, da social o da gioco online, sono ansia sociale, depressione e impulsività, peggiore qualità del sonno e rendimento scolastico scarso. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità. In Abruzzo il 23,9% dei ragazzi è in sovrappeso o obeso, un valore superiore alla media nazionale del 22,6%. In Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni con psicologi, assistenti sociali, educatori, l'Abruzzo è tra le sei regioni sprovviste di strutture sanitarie che si occupino di questo tipo di dipendenze.
(Ansa Abruzzo)