Un’importante novità arriva sul fronte della salute e dell’emergenza-urgenza per gli abitanti delle aree interne della provincia di Chieti.
Dal 1° luglio sarà, infatti, operativa la prima automedica acquistata dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti con a bordo un medico, un infermiere di area critica e un autista; questo mezzo permetterà di coprire con maggiore efficacia e rapidità i territori non sempre garantiti dalle postazioni 118 per mancanza di professionisti disponibili.
La carenza di personale spesso coinvolge anche alcuni Punti di Primo Intervento come Gissi e Casoli e le relative postazioni del 118. Per questo l’automedica sarà attivata nei territori dell’Alto Vastese e il Sangro-Aventino, in base alle necessità evidenziate nella programmazione dei turni con base rispettivamente nei distretti di Carunchio e Lama dei Peligni.
A bordo delle auto, oltre al personale specializzato, ci saranno apparecchiature sanitarie installate nel vano bagagli e collocate su un modulo slitta con un’apertura rapida. Il mezzo, un Suv 4x4, è stato attentamente equipaggiato per far fronte alle emergenze.
Sono stati curati nei minimi dettagli gli strumenti e l'equipaggiamento presenti a bordo, tra cui bombole di ossigeno, un defibrillatore LIfepack, un respiratore polmonare, un aspiratore, un pulsossimetro, un frigorifero, uno zaino di soccorso e un immobilizzatore.
“Con l’introduzione dell’automedica abbiamo la possibilità di servire al meglio più territori perché garantisce la presenza di medico e infermiere sul luogo dell’intervento nei soccorsi più complicati, e se necessita il trasporto in ospedale viene inviata l’ambulanza dalla sede più vicina” afferma il Direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza della Asl, Emmanuele Tafuri.
“Nei casi più gravi può essere il medico ad accompagnare il paziente fino al ricovero, - prosegue il direttore - diversamente resta a disposizione sul territorio, senza lasciarlo scoperto per ore, delegando all’infermiere, che ha competenze adeguate, l’assistenza durante il trasferimento in ospedale.”
“La forza del modello a rete – conclude Tafuri - è proprio questa: fornire un soccorso tempestivo e professionale nei primi minuti dell’emergenza, e operare in modo sinergico con le ambulanze INDIA presenti sul territorio che intervengono in un quadro di manovre già avviato, e, qualora necessario, essere al momento medicalizzate”.
Altre regioni hanno sperimentato con successo l’integrazione tra automedica, ambulanza infermieristica e ambulanza con soccorritori di livello avanzato nell’organizzazione dell’emergenza-urgenza, costruendo così un modello di efficienza in termini assistenziali.
Questo modello garantisce la presenza del medico sul posto quando realmente necessaria, al contempo gli interventi meno gravi posso essere effettuati dall’infermiere, certamente in grado di portare a termine adeguatamente la maggior parte degli interventi di emergenza.
Infine, l’utilizzo dell’automedica permette la realizzazione di interventi più rapidi, dal momento che il medico potrà raggiungere le varie zone interne con maggiore velocità, e sarà possibile soccorrere più pazienti contemporaneamente. Altre due automediche sono state ordinate dalla Asl e sono in fase di allestimento.