La storia del mobile gaming: da Snake a oggi

01/04/2018
Attualità
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C'è un settore dell'intrattenimento online che in questi anni non sembra conoscere crisi: il mobile gaming. I giochi da cellulare coinvolgono ogni giorno milioni e milioni di persone e hanno raggiunto quelli da pc e console per numero di appassionati e giro d'affari. Un fenomeno veramente incredibile se pensiamo che le app sono arrivate solo in tempi recenti e che dalla nascita di Snake, nel 1997, sono passati poco più di vent'anni. È il momento di ripercorrere le varie tappe della storia.

I giochi per dispositivi mobili esistevano ben prima di Snake, grazie a device come Game Boy di Nintendo e Game Gear di Sega. La vera popolarità però, arrivò proprio nel 1997 con il lancio della prima versione del “serpente” su Nokia 6610.

Fu la prima pietra miliare. Negli anni successivi i cellulari iniziarono a ospitare titoli sempre più sofisticati e a diversificare l'offerta con puzzle, arcade, giochi da tavolo e simili. Uno standard che rimase inalterato fino al 2007, ovvero la data dell'arrivo del primo iPhone, e alla nascita delle app.

Spinti dalle richieste dei propri clienti, gli sviluppatori di Apple iniziarono a investire seriamente nel settore dell'intrattenimento in mobilità e fu così che nacquero titoli storici come Angry Birds e Fruit Ninja. Il dado era tratto. Qualche anno dopo arrivò anche la piattaforma Android ad alimentare la competizione e comparvero sui telefoni anche altri best seller come Prince of Persia, Pac Man e Time Crisis Mobile.

Erano gli anni del multi-piattaforma. Giochi pensati per i social network o per Pc come Candy Crush, Farmville e The Sims sbarcarono sui nuovi smartphone dando ulteriore linfa al settore e iniziando a metterlo in lizza con le console e i computer come piattaforma di gioco preferita.

Poi fu la volta dei casinò online che appena entrati nel mobile gaming iniziarono ad accumulare successo e appassionati grazie alle nuove versioni di roulette, slot machine e blackjack. Discipline semplici e facili da giocare che si prestarono benissimo alle esigenze di velocità e divertimento immediato richieste da chi ama divertirsi con lo smartphone.

Ma la vera e propria rivoluzione è arrivata nel 2016 con Pokémon Go. Quello dedicato ai piccoli animaletti da catturare nelle strade delle città, fu il primo gioco a unire realtà aumentata, geo-localizzazione e tecnologia per mobile. Un mix che si sarebbe rivelato irresistibile.

Un successo planetario e che ha dato al mercato del mobile gaming l'ultima spinta. Basti pensare che nel 2016, per la prima volta i ricavi dei giochi per dispositivi mobili hanno superato quelli ottenuti dai giochi per PC. E Pokemon Go è uscito ufficialmente il 6 luglio. Quindi ha impiegato solo sei mesi a modificare per sempre il mondo dell'intrattenimento.

E che il settore sia destinato a crescere lo affermano con sicurezza anche gli analisti di mercato: entro il 2021 il mobile gaming potrebbe rappresentare il 60% di tutto l'intrattenimento sia online che offline. Un fenomeno di portata storica che i grandi franchise hanno iniziato a cavalcare senza remore. Square Enix ha lanciato la sfida ai concorrenti portando le serie di Tomb Raider e Final Fantasy sugli smartphone. E l'ha fatto mantenendo intatto il game play ma creando dei titoli pensati appositamente per girare bene sui dispositivi mobili.

La risposta delle game house concorrenti non si è fatta attendere e ha spostato l'asticella ancora più in alto. Oggi possiamo giocare senza problemi a Call of Duty da cellulare e possiamo sfidare avversari in ogni angolo del globo in giochi come Mario Kart, Minecraft e Fortnite.

È davvero lontano il tempo in cui avevamo sui nostri cellulari soltanto Snake, puzzle e rompicapo. Adesso sono a disposizione simulazioni di alto livello, giochi di ruolo, battle royale e tutto quello che si trova anche su console e pc. E in molti casi senza spendere niente.

Il terreno e il mercato sembrano davvero pronti per un’ altra rivoluzione. Quella dell'arrivo della realtà virtuale ideata esclusivamente per i dispositivi mobili.

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