Oggi proponiamo la ricetta della Fracchiata, un piatto tipico abruzzese...
Per realizzare questo piatto gustoso, avremo bisogno della cicerchia, un legume, spesso poco conosciuto dalle nuove generazioni.
Si tratta di una pianta annuale, che nei suoi baccelli, contiene semi ovali, più grossi dei piselli e un po' schiacciato, quasi come i lupini.
Ci son prove, da referti fossili, che la loro esistenza risale già dall'8000 a.C.
Oggi si è coltivata, soprattutto in Asia, nell' Africa Orientale e in Italia in piccole aree dell' Puglia, Umbria, Toscana, Marche e Abruzzo.
In Abruzzo, è stata rivalutata, soprattutto nelle zone dell' Aquilano, in particolare a Castelvecchio Calvisio, dove dal 1979, ha luogo la Sagra della Cicerchia.
Per la ristrettezza delle aree dove si coltiva, il suo prezzo date le leggi di mercato, risulta alto...anche 5-7 € al Kg.
ed è superiore a quello delle lenticchie e di altri legumi.
Come tutti i legumi, la cicerchia ottime caratteristiche nutrizionali, tra cui elevato contenuto di fibre e scarse quantità di grassi.
Nonostante queste caratteristiche, non ha riscontrato un grande successo, nell'alimentazione umana, a causa della
durezza della sua buccia e di alcune proteine dannose, che contiene.
Infatti, se cotta in modo inadeguato, può produrre una sindrome neurotossica : il latitiamo, che provoca convulsioni e paralisi.
Perciò si è sempre posta, attenzione alla cottura e si è preferito, consumarla assieme ad altri legumi, dopo averli lavati e fatti ammollare e spesso pestati nel mortaio.
Nel corso dei secoli, le cicerchie son state utilizzate per fare zuppe, minestroni e purea.
In molte regioni, è di usanza fare, la minestra con la cicerchia.
Nelle province di Teramo e Pescara, in valle del Fino e del Tavo, si usa ricavare dalla cicerchia, una farina finissima, che le brave massaie di una volta, mescolavano ad altre farine, per ricavarne la " Fracchiata".
Il suo nome, deriva dal verbo latino "frango" che significa frangere, pestare.
Berardo Quartapelle, in una sua opera del 1800, ne fa cenno, descrivendo la cicerchia come un legume di modesta qualità, ma dalla cui farina, mescolata a quella dei ceci, serve per farne un ottima specie di polenta, fritture ecc..
La preparazione, è sopravvissuta nei secoli ed entrata a far parte dell' Atlante dei prodotti tipici abruzzesi.
Andiamo a vedere dunque, come si prepara questa squisita ricetta della " Fracchiata"!
---Ingredienti---
Per 6 persone:
500 gr. di farina di legumi (70%di cicerchia,15%di ceci,10%di fave e 5%di piselli)
1 decilitro di olio di frantoio
3 litri di acqua
4 spicchi di aglio in camicia
4 foglie di alloro fresco
100 gr. circa di peperoni dolci secchi
8 fette di pane casereccio tostato e macinato
tagliato a tocchetti
sale q.b.
---Preparazione---
Riscaldare in una pentola 3 litri di acqua, salare.
Intanto, scaldare in una padella, una parte dell'olio e dare colore all'aglio.
Aggiungere le foglie di alloro e una parte dei peperoni frantumati.
Farli friggere per qualche secondo e versare il tutto, nella pentola contenente acqua calda.
Versare la farina a pioggia, girando in continuazione con un mestolo di legno o una frusta per evitare grumi.
Aggiustare di sale e mescolare ancora per 40 minuti, fino a che il composto diviene cremoso.
Intanto soffriggere la parte restante dei peperoni, nell'olio rimasto.
Collocare una parte di crostini di pane tostato, sul fondo di un piatto da portata e versare sopra, la Fracchiata.
Condire con l'olio, i peperoni fritti, che costituiscono assieme al resto dei tocchetti di pane, la guarnizione finale...