Una condizione strana quella degli abruzzesi emigrati nel nord Italia. Gli "abruzzo-lombardi" sono molti, circa 12 mila le famiglie solo in provincia di Milano e molti sono anche gli studenti che frequentano le Università lombarde. Una condizione particolare perché la distanza dalla propria terra d'origine è relativamente breve, bastano poche ore di treno, auto o aereo per tornare a casa, ma allo stesso tempo pian piano può diventare enorme, perché la vita quotidiana mette radici altrove con casa, lavoro, figli, scuola. Resta però quel legame indissolubile, quella luce negli occhi che si accende quando si sente parlare il proprio dialetto, quella voglia e quell’orgoglio di far conoscere a tutti le bellezze e le bontà della propria terra, quella necessità di tramandare ai propri figli le stesse sensazioni.
L’Associazione Abruzzese e Molisana “Raffaele Mattioli nasce a Miano nel 1991, con l’intento di promuovere eventi ed incontri tra abruzzesi e molisani in Lombardia, allo scopo di stimolare la conoscenza e la diffusione delle tradizioni e della cultura d’origine. “Il legame con la nostra terra d’origine - racconta il presidente dell’associazione Angelo Dell’Appennino - rimane un punto di riferimento. E appena possiamo, torniamo nei nostri luoghi, anche per passarci una sola notte”.
Un’associazione molto attiva in Lombardia, che ha instaurato nel tempo legami e collaborazioni con altre associazioni, con le quali vengono organizzate numerose iniziative per esportare la cultura abruzzese e molisana in Italia anche attraverso l’appartenenza al CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo). “Noi siamo i primi ambasciatori del nostro territorio – dice il presidente Dell’Appennino – e cerchiamo di promuovere cultura, tradizione e piatti tipici, più di quanto spesso non si faccia nelle fiere ufficiali. Ma il nostro attaccamento è però penalizzato dalle istituzioni. Abbiamo moltissime spese per mantenere le case d’origine che usiamo pochissimo. Avremmo bisogno di piccoli gesti da parte delle amministrazioni locali, perché in fondo noi teniamo in piedi l’economia locale, affidando i lavori di manutenzione edili o di giardinaggio a persone del territorio.”
E da questo forte sentimento e da questo grande senso di appartenenza ad una terra, alla sua storia ed alle sue tradizioni, nel 2009, è nato il premio “L’Abbruzzese sott’ la Madunina”, riconoscimento che, di anno in anno, viene assegnato a quegli abruzzesi che hanno contribuito a far grande Milano. Nella storia del premio, sono stati assegnati importanti riconoscimenti a quanti si sono distinti in ambito nazionale e internazionale nel campo delle scienze, della cultura, dell’economia, della politica, onorando la propria terra d’origine, anche fuori dai confini regionali. L’intento del premio è quello di encomiare tali personalità, ma anche promuoverne la memoria attraverso le generazioni. E quest’anno, il premio è andato al dott. Luigi Savina, dirigente generale della Polizia di Stato e questore di Milano. “È stata una bellissima occasione per festeggiare le nostre origini – ha sottolineato Dell’Appennino – e dopo le cerimonie ufficiali abbiamo voluto celebrare anche la nostra cucina, facendo arrivare direttamente da Lanciano una porchetta ancora calda! (ride).”
Una nostalgia che quindi viene canalizzata e utilizzata per creare occasioni di confronto ma anche di integrazione. “Siamo ben integrati in Lombardia – prosegue Dell’Appennino - e anche molto apprezzati per le nostre attività. Durante le scorse celebrazioni ambrosiane siamo stati ricevuti dal cardinale. È stata un’occasione per mostrare la nostra riconoscenza nei confronti della comunità che accolse le famiglie abruzzesi negli anni ‘50.”