Il pioppo, appartenente alla famiglia delle salisacee, rappresenta uno degli alberi più diffusi in Italia, ed è caratterizzato da una corteccia molto scura ed un tronco nodoso che supera i 30 m. L’albero è chiamato anche “il pioppo lombardo” in quanto è stato selezionato in Lombardia, e presenta una chioma alta e stretta.
Come molte piante presenti sul globo, anche il pioppo presenta due varietà alboree: il pioppo bianco e il populus tremula. Il pioppo bianco, caratterizzato da piante ovali o tondeggianti, è definito anche gattice e supera i 40 metri d’altezza. Le foglie dell’albero, irregolarmente lobate, sono caratterizzate dalla presenza del tormento, una fitta peluria biancastra presente sulla parte inferiore di essa.
Il populus tremula, diffuso principalmente in Africa settentrionale ed Asia, viene utilizzato spesso per rafforzare le pendici franose. La pianta, presente sulle Alpi e sull’Appennino, si presenta come una pianta arborea con un fusto dritto e slanciato, caratterizzato da una chioma mobile al vento. Il pioppo tremante è anche definito anche pioppo che sussurra in quanto, secondo la mitologia celtica, le foglie tremanti aiutavano il vento a comunicare con gli antenati.
Dalla fabbricazione degli scudi fino alla produzione di pannelli di compensato e imballaggi, questa specie arborea appartiene al patrimonio naturalistico italiano presente anche nelle zone dell’aquilano. Anche se in maniera limitata, il pioppo è stato inserito nell’ecosistema abruzzese configurandosi come una peculiarità che rivitalizza zone dell’Aquilano annientate e abbandonate a causa del terremoto. Nonostante esso sia un albero nell’antichità legato al mondo dei morti, allo stesso tempo esprime la forza e la rinascita dando ad una città come L’Aquila la possibilità di rinascere con un nuovo futuro.
foto: Alberone di Alfedena, fonte: ilregistrodeglialberi.it