Arroccato a 740 metri s.l.m., facente parte dell'Unione Montana dei Comuni del Sangro e raggiungibile inerpicandosi su una strada tortuosa a picco sulla valle, Montelapiano è il Comune meno popolato della provincia di Chieti e dell'intera regione Abruzzo.
Il paese è raccolto, silenzioso e limpido, quasi sospeso nel tempo, resistente sul suo monte avvolto dal resto dei monti.
Il piccolo palazzo del Municipio svela al suo fianco un ampio giardino di siepi di Lauroceraso, verdissimo e curatissimo: il grigio del palazzo contrasta dolcemente con la morbidezza delle aiuole ben delineate, al cui centro si stende una fontana in pietra che al verde aggiunge le sfumature celesti dell'acqua, da un angolo s'affaccia un piccolo Bacco, anch'esso in pietra, raccolto sul suo piedistallo e con le mani gonfie d'uva.
Sarà che non te l'aspetti, ma la sensazione rilasciata da questa atmosfera è quasi sacrale. Quel Municipio pare una chiesetta, pare il tempio di un culto naturale, ma forse rappresenta davvero quel che un Comune, idealmente, è: custode della sacralità del Bene Comune, della collettività e della comunità , qualcosa che appartiene a tutti e di cui tutti dispongono con amore e rispetto. Un Comune idealmente è davvero un luogo di culto della Terra e di come la si può vivere insieme.
Qualche cenno storico...
Pare che in passato, nel XII secolo, l'aggregato urbano della zona fosse Monte Sant'Angelo, riconducibile a Montevecchio e all'odierno Montebello sul Sangro. Ad oggi, a Montelapiano, sorgono, tra le altre, la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, a riannodare sulla cima dei piccoli monti il culto degli Angeli e degli Arcangeli, i messaggeri in Tera che aiutano gli uomini nella loro vita personale e comune.
Montelapiano è un paese che, nell'attuale frettolosità del mondo, della rete, delle grandi dinamiche sovranazionali che irrompono nella vita di ogni giorno e ci distaccano dal legame con Madre Terra, continua a r-esistere e vivere di semplicità , di ritmi naturali, di fiducia che le cose siano nel loro posto, che tutto collabori in armonia alla gestione della dimensione collettiva della vita.