LANCIANO - Non vengono pagati dalla scorsa estate i dipendenti della Cooperativa Croce Gialla, della Croce Rossa di Lanciano e della Val Trigno, così come fornitori e case farmaceutiche e adesso non riescono più ad andare avanti.
“Ho 67 dipendenti sulle spalle che non percepiscono uno stipendio dallo scorso agosto - ha dichiarato il presidente della Cooperativa Croce Gialla Antonio De Petra in una conferenza stampa congiunta con Croce Rossa e Val Trigno - e che ormai lavorano per puro spirito di volontariato, ma le rate del mutuo continuano ad arrivare e l’amore per il proprio lavoro non basta più”.
“Dal mese di agosto - ha proseguito De Petra - la dottoressa Tiziana Spadaccini, che dovrebbe solo controllare e firmare le fatture che presentiamo alla Asl, ha deciso di non liquidarle più e questo ci ha portato in una situazione a dir poco tragica”.
67 dipendenti della Cooperativa Croce Gialla, 62 della Val Trigno e 20 della Croce Rossa di Lanciano da questa estate sono senza stipendi, senza apparenti motivi economici. Così la Cooperativa Croce Gialla si trova ad avere un buco di 364,319 euro e la Croce Rossa di Lanciano di circa 30 mila euro per l’anno passato e altri 30 mila per il 2015.
“Da mesi non vogliono riceverci né parlare con noi - ha spiegato Antonio De Petra - e fino a qualche settimana fa avevamo solo ricevuto un acconto di 56 mila euro per il mese di agosto. Poi, una volta saputo della volontà di voler fare una conferenza stampa, è arrivata la promessa di altri 60 mila euro per settembre. Ci stanno forse prendendo il giro?”.
Sono arrivate a 1780 le fatture non pagate alla Croce Gialla e circa 17mila quelle non pagate alle case farmaceutiche.
E ora che si fa? I dipendenti della Croce Gialla sono pronti a manifestare sotto la sede della Asl in via Spaventa per difendere i propri diritti e quelli dei malati. Come se non bastasse ieri, mercoledì 25 novembre, la Asl Lanciano Chieti Vasto ha annunciato l’impossibilità di continuare a pagare il trasporto per i malati oncologici. Da un giorno all’altro, i pazienti si sono visti negare ciò che sembrava essere un loro naturale diritto ma che, per la Asl risulta non avere una legge di riferimento e e sembrerebbe quindi essere “illegale”.
“Io voglio sapere chi è che ha dato questo grande potere alla dottoressa Spadaccini e che le permette di comportarsi così - ha commentato De Petra - e se non dovessimo avere una risposta che ci soddisfa, lunedì sono pronto ad andare dal Prefetto per comunicargli la nostra situazione e chiedere l’interruzione del servizio di 118”.