ATESSA - Non ci sta la Fiom alla nuova richiesta della Sevel di aumentare i carichi di lavoro e di fare straordinari e si oppone alla richiesta dell’azienda di fare ancora sacrifici e di lavorare di più.
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La Fiom, è ben lieta di apprendere che i volumi produttivi del 2014 vengono confermati per il 2015 - si legge in una nota del sindacato - ma non si può ignorare l’esigenza di dover agire per ristabilire equità sociale all’interno della fabbrica più produttiva del gruppo per il segmento di appartenenza”.
“In questi anni - si legge ancora nella nota - la Sevel ha spiegato quanto fosse necessario fare sacrifici, quanto indispensabile fosse sopportare e supportare, chiaramente per il bene dell’Azienda. Chi lavora ha subìto gli aumenti di produttività che l’Azienda ha supportato con il quasi solo aumento delle saturazioni; le lavoratrici ed i lavoratori hanno dovuto accettare che ci fosse una gestione unilaterale delle fermate collettive, interamente pagate da chi lavora”.
A questo punto, la Fiom crede sia giunto il momento di aprire una discussione seria, un confronto a tutto campo per analizzare la condizione attuale e decidere come ridistribuire equamente i benefici derivanti dai risultanti esaltanti che la Sevel ha raggiunto in questi ultimi anni. Il 2014 è stato considerato il terzo miglior anno della storia produttiva di Sevel, è quindi giunto il momento di aprire una discussione seria, un tavolo per discutere seriamente di un piano che preveda nuove assunzioni, un percorso di ridistribuzione della ricchezza prodotta, un’analisi dei carichi di lavoro.
“Abbiamo l’esigenza di affermare il ruolo sociale d’impresa - dice Davide Labbrozzi - è inaccettabile che un’Azienda con livelli produttivi elevatissimi non ragioni di assunzioni, ma di straordinario; che di fronte al calo degli occupati si proceda verso l’innalzamento dei carichi di lavoro; che dinanzi ad una crisi economica così imponente ed alla iperproduzione di ricchezza, non si percepisca il bisogno di interrompere la politica di contenimento dei salari”.
Per questi motivi, la Fiom ha deciso di indire sciopero per le tre giornate di straordinario annunciate dall’Azienda che si terranno i prossimi 10, 17 e 25 gennaio 2015 e promette di costruire un percorso sindacale alternativo a quello proposto negli ultimi anni anni, per difendere al meglio i lavoratori Sevel. La Fiom dice quindi un secco no allo straordinario e proclama otto ore di sciopero per ogni turno lavorativo di straordinario per le date interessate.