LANCIANO - “Anche nell'ultimo consiglio comunale straordinario del 17 novembre, il governo di questa città ha perso l'occasione per avviare un confronto serio e concreto sulla tanto sbandierata “Smart-City”, uno dei tanti bellissimi e condivisibili proclami da campagna elettorale con cui si era voluta definire un'azione di governo ben diversa da quella che Lanciano si trova a subire”. Così si legge in una nota di Gabriele Di Bucchianico, consigliere comunale del gruppo misto, critico nei confronti dell’amministrazione comunale sulla questione De Titta, ma non solo.
“A cominciare da una pressione fiscale spropositata rispetto ai servizi offerti, passando per la totale mancanza di concretezza amministrativa e progettuale, si arriva a quest'ultima manifestazione di incoerenza politica condita di superficialità e ignoranza delle esigenze del territorio, che è l'ampliamento del De Titta “ prosegue Di Bucchianico e nel ricordare l’excursus delle ultime settimane che ha portato a questo consiglio straordinario, ripercorre le tappe, dal consiglio dello scorso 15 ottobre in cui “si propone la costruzione di una struttura definita da tutti un “ecomostro”, che troppo cozza con l'idea della città pulita e vicina delineata nelle promesse elettorali, e la si propina a forza con un solo voto di differenza tra i sì ed i no”.
“Il nuovo De Titta, ecomostro da 5000m3 - sottolinea il consigliere eletto con l’Italia dei Valori a sostegno di Pupillo ed a inizio anno, in polemica, passato al gruppo misto - dovrebbe sorgere a ridosso delle mura antiche della città, con una colata di cemento a definire due edifici: uno di nuova costruzione, e quindi a norma dal punto di vista sismico, e l'altro, la parte già esistente, totalmente fuori norma. Di fatto, quindi, si tratterebbe di creare un edificio sicuro, ma incurante delle radici storiche, accanto ad un altro, già esistente, ma insicuro. Allora quale dovrebbe essere lo stato d'animo di una famiglia che decide di iscrivere i propri figli in questa scuola?”
“Non è bastata l'opposizione dura delle quattordici associazioni scese in campo a convincere il sindaco Pupillo della inutilità di un'opera tanto maestosa quanto inopportuna - accusa ancora Di Bucchianico - di fatto il rinvio dell'ordine del giorno con cui si è concluso quest'ultimo consiglio comunale, rappresenta solo una strategia per prendere tempo e forse, buttare polvere negli occhi di chi sta a guardare fiducioso che il progetto non vada avanti”.
Nell’ultimo consiglio comunale, Gabriele Di Bucchianico aveva già largamente espresso le sue perplessità sul progetto dell’ampliamento del De Titta, votando contro, e sull’azione di governo generale. “Mi piace immaginarmi tra quei fiduciosi che attendono il lieto fine di questa vicenda e in un'ottica più ampia, l'utilizzo di quei fondi per la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici della città, proprio a partire dal De Titta” dice ancora.
“Seppur fiducioso, però, mi piace anche pensare e dire, che se una amministrazione non è in grado di interpretare i bisogni del territorio, da cui la maggior parte delle volte si allontana totalmente, debba avere il coraggio di rimettere il proprio mandato nelle mani degli elettori - conclude il consigliere comunale - di fronte ad un fallimento politico, qual è quello a cui si assiste ormai da mesi, non basterà buttare fuori un consigliere dissenziente per proseguire in questa azione amministrativa stagnante, inconsistente e dannosa. La misura è colma e Lanciano merita altro…".