Si accendono speranze sulle condizioni di Marco Ricci, l’uomo di Chieti sottoposto a trapianto di fegato al Policlinico Umberto I di Roma, dove era stato trasferito in coma dalla Rianimazione di Chieti. L’intervento è riuscito, e secondo le prime notizie il paziente risponde positivamente ai trattamenti. Le sue condizioni restano comunque gravi e la prognosi riservata.
Il caso del paziente e della moglie è stato discusso questa mattina nel corso di una riunione che si è tenuta presso la Direzione sanitaria del “SS. Annunziata”, convocata per valutare i risultati dell’autopsia effettuata sul corpo della donna e cercare eventuali correlazioni tra i due casi. Nella ricostruzione della storia clinica dei coniugi, nonostante alcune evidenze comuni, infatti, il decorso e l’evoluzione si sono manifestati diversamente.
Si continua, dunque, ad attendere i risultati di altri esami di laboratorio in corso presso l’Istituto Superiore di Sanità e il Centro antiveleni di Pavia. Anche in base ai primi test eseguiti, che vengono ripetuti in queste ore in cerca di ulteriori conferme, tra le varie ipotesi i medici si concentrano su quella della tossinfezione di origine alimentare, sulle cui cause si attendono elementi di chiarezza dai nuovi esami.
All’incontro di questa mattina hanno preso parte i medici della Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Chieti, della Rianimazione, Pronto Soccorso, Anatomia Patologica, Medicina Legale, Cardiologia, Malattie Infettive, Patologia Clinica e Dipartimento di Prevenzione.