LANCIANO - Questa mattina, l'intera redazione di lancianonews.net, l'ha passata in carcere.
Nessun reato di diffamazione o di informazione, abbiamo solo voluto partecipare tutti quanti, allo spettacolo/dimostrazione dei detenuti dell'istituto penitenziario di Lanciano, tratto da Le Nozze di Cechov, ideato e realizzato grazie all'impegno ed al lavoro di Stefano Angelucci Marino.
Chi l'ha seguito su Facebook, ha potuto leggere il suo "diario dal carcere" ed entrare nelle storie e nei preparativi durati 10 incontri, fino ad arrivare ad oggi.
Un esperimento per regista ed attori, per conoscere e conoscersi, imparare ed insegnare, divertirsi e divertire. E visti gli applausi, l'emozione e l'empatia creata con il pubblico presente, l'esperimento è riuscito alla grande. Un esperimento che vuole diventare una collaborazione stabile tra carcere e Teatro del Sangro, per fare in modo che questo spettacolo non resti un episodio isolato.
Un momento di educazione e ri-educazione per i detenuti della struttura di Villa Stanazzo. Un modo per impiegare il tempo in modo intelligente e creativo, per imparare di nuovo le logiche dello stare in gruppo, mettersi alla prova ed infine lo spettacolo come momento di contatto con noi, con l'esterno. Tutte esperienze volte al reinserimento, una volta scontata la pena.
Perché la vita di ognuno di noi è fatta di errori. Errori grandi ed errori piccoli. Ma quando c'è la volontà di andare oltre, di rimediare, non si può che tendere la mano.
Ed è stato proprio un detenuto, a fine spettacolo, ad emozionare visibilimente il pubblico ed a creare un ulteriore momento di riflessione. Tramite l'attore che in scena ha impersonato l'assessore, suscitando grandi risate anche nel vicesindaco Valente, tutti i partecipanti hanno voluto lanciare un messaggio al pubblico di visitatori: "non ci dimenticate".
"Siamo divisi da un muro - ha detto il detenuto - ma facciamo tutti parte della stessa comunità ".
Ed anche grazie alle nostre impressioni, alle nostre foto, che vogliamo condividere con voi questa esperienza. Un modo come un altro, per non dimenticarli.