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La Compagnia dell’Aquilone dell’Anffas Lanciano porta in scena Moliere

Al Fenaroli “Il Malato Immaginario”, insieme sul palco per mettersi in gioco fino in fondo

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LANCIANO - Uno spettacolo che nasce dalla passione e dallo studio, dalla tenacia e dal coraggio di chi si mette in gioco liberandosi di qualsiasi stereotipo ed esprimendo tutto se stesso. Venerdì 30 settembre, sul palco del teatro Fenaroli alle 21.00 ci saranno i ragazzi della Compagnia dell’Aquilone dell’Anffas Lanciano, in scena con lo spettacolo Il Malato Immaginario di Moliere. Una commedia rivisitata, con il personaggio di Argante, ipocondriaco che vuole dare in sposa sua figlia Angelica al medico Tommaso, così da poter ottenere anche lui le giuste cure da questo matrimonio, e la figlia che rifiuta la proposta di suo padre perché ha già il cuore impegnato con stratagemmi e situazioni particolari a cui farà da contorno anche la moglie a caccia dell’eredità.  

Ma saranno gli attori i veri protagonisti, in quella che non è la prima esperienza sulla scena, un’attività che è la conclusione di un laboratorio teatrale che li vede impegnati tutto l’anno, dove nascono i dialoghi, i ruoli e anche i costumi autoprodotti e le scenografie.

Una delle molteplici attività complete che fanno parte del grande mondo Anffas, un lavoro che vede impegnati operatori, esperti e i ragazzi a partire dall’inizio dell’anno, insieme scelgono il testo teatrale, lo studiano, si occupano della rivisitazione in chiave dialettale, prima di portare in scena l’opera non senza precisi studi sulla dizione, la presenza scenica e il portamento. Il teatro è una delle esperienze positive che aiuta ad accrescere le proprie capacità, ma la cosa straordinaria è proprio la naturalezza con cui ognuno di loro è protagonista sul palco e nella recitazione. 

“Sono eccezionali sul palco – ci racconta la Dottoressa Simona Mutti, responsabile e coordinatrice delle attività – a teatro non vengono visti come disabili ma possono mettere in gioco tutto quello che hanno”. È uno spettacolo che nasce dalla sinergia di tante competenze, ma quello che viene apprezzato dal pubblico, dietro ogni retorica, è proprio quel talento che ha chi, consapevole di se stesso, diventa attore in grado di divertire il pubblico, su di un palco dove viene meno qualsiasi differenza.

Liberarsi dalla disabilità per assumere in ogni occasione i panni di un personaggio diverso, ma mai scelto a caso, anzi il frutto di un grande lavoro che i ragazzi fanno prima di tutto su loro stessi.  L’arte del teatro e della recitazione dunque per essere liberi, con una maschera diversa, grazie alla quale però è possibile dimostrare di essere speciali per le proprie capacità.

Dopo gli spettacoli realizzati nel corso dell’estate, in questi giorni la compagnia è impegnate con le matinee riservate alle scuole, prima di quello serale di Venerdì al Fenaroli. Ma sono già tanti gli appuntamenti futuri, d'obbligo un in bocca al lupo speciale a tutti gli attori per il debutto del 15 ottobre a Torino, ospiti dell’Associazione “Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta” dove porteranno la comicità, mista alle tradizioni tipiche della nostra terra, non senza passione e bravura. 

 

 

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